Questa norma definisce le caratteristiche delle aree e degli itinerari per la pratica del canyoning.
NORME DI CLASSIFICAZIONE TECNICA
2 Definizioni
Canyoning : Il canyoning e uno sport all’aria aperta che si pratica in uno specifico ambiente. Esso consiste nel discendere una linea di impluvio che può presentarsi sotto forma di torrenti, ruscelli, fiumi, gole (più o meno strette e profonde), con o senza presenza permanente d’acqua e che può presentare cascate, bacini, canali, parti sub-verticali. Esige una progressione ed alcuni passaggi di: marcia, nuoto, salti, scivolate, disarrampicata, calate, ed altre tecniche di progressione su corda. Questa disciplina impone il possesso di materiali e la conoscenza tecniche specifiche legati alla variabilità dell’ambiente naturale.
Itinerario: nel canyoning, un itinerario corrisponde al percorso del canyon stesso.
Area: Zona o settore geografico che raccoglie più itinerari.
3 Qualificazione dell’interesse delle aree e degli itinerari
- locale : interesse limitato *. Itinerario indirizzato soprattutto ad utenti locali.
- regionale: interesse importante **. Si tratta di un’area o di un itinerario importante per la pratica regionale.
- nazionale : interesse molto importante : *** Si tratta di un’area o di un itinerario molto importante per la pratica nazionale. Per le aree, la maggior parte dei criteri riportati più avanti sono presenti.
- internazionale : interesse rimarchevole : **** Si tratta di un’area o di un itinerario molto importante per la comunità dei torrentisti con una “ aura ” internazionale. Per le aree, criteri più avanti descritti sono tutti presenti.
- Menzione pedagogica : in modo complementare, ciascuna di queste categorie di qualificazione (da locale a internazionale) potrà essere precisata dal vocabolo pedagogico se si tratta di un itinerario particolarmente adatto alla scoperta dell’attività e/o alla formazione. E’ un itinerario classificato “sportivo”. L’avvicinamento ed il rientro sono facili e dotati di segnaletica.
I criteri di qualificazione dell’interesse delle aree e degli itinerari nel canyoning sono:
- il numero e la densità dei canyons (itinerari) in uno stesso settore (area).
- La notorietà.
- La bellezza dell’ambiente naturale.
- L’interesse tecnico e sportivo.
- L’interesse ludico (scivolate, salti, ambiente soleggiato, …).
- La manutenzione dei sentieri di accesso e di rientro (parcheggio, cartelli, segnaletica…)
Nell’ambito di una stessa area, une puntualizzazione su ciascuno degli itinerari (in funzione dei prossimi criteri riportati più avanti) potrà essere apportata e visualizzata nella topoguida.
4 Classificazione dei terreni
4.1 Terreno “d’avventura”
Canyon in cui l’attrezzamento è completamente assente o presente parzialmente (cioe’ non tutti i salti sono armati oppure sono armati con ancoraggi singoli). In questi percorsi bisogna quindi prevedere, con alta probabilità, integrazioni agli armi esistenti. Contribuiscono alla classificazione di un canyon come terreno “d’avventura” anche le caratteristiche generali del bacino, qualora
siano tali da rendere la forra particolarmente soggetta ad eventi distruttivi (piene, frane, valanghe, ecc.) o difficilmente accessibile.
4.2 Terreno sportivo
Canyon attrezzato completamente e percorso con una rilevabile frequenza durante la stagione. Nell’ambito della classificazione di terreno sportivo, si individuano due tipologie:
· i canyons attrezzati in modo conforme alle norme AIC di attrezzamento
· i canyons attrezzati in modo non conforme alle norme AIC di attrezzamento
5 Sistema di valutazione delle difficoltà in canyon
La valutazione vale per una portata media o ordinaria, in periodo di pratica normale, pertanto con un livello relativamente basso ma non necessariamente in periodo di secca. E’ calibrata su un gruppo di 5 persone, in situazione di scoperta del canyon (“a vista”) ed il cui livello di capacità sia adeguato al livello tecnico del canyon. Si intende inoltre per una pratica normale e ragionata, in un contesto di sicurezza ed efficienza dei movimenti (una ricerca personale di aumento della difficoltà non aggiungerà nulla alla quotazione iniziale).
I canyon sono quotati nella maniera seguente:
- La lettera “v” seguita da una cifra da 1 a 7 (lasciando la scala aperta verso l’alto) per le difficoltà legate alla verticalità.
- La lettera “a” seguita da una cifra da 1 a 7 (lasciando la scala aperta verso l’alto) per le difficoltà legate all’acquaticità.
- Una cifra romana da I a VI per l’impegno e la durata (lasciando la scala aperta verso l’alto)
Possiamo quindi avere, per esempio, canyon quotati v2 a3 III oppure v5 a6 V, oppure v4 a5 III…
Uno solo dei seguenti criteri, per colonna, determina l’appartenenza ad una categoria di difficoltà.
Su un itinerario, il fatto di evitare un ostacolo o di utilizzare un tecnica specifica (calata guidata…) può determinare una quotazione inferiore. I salti sono, in genere, considerati facoltativi.
6 Le topoguide
Le topoguide sono dei repertori di itinerari sulle aree e le regioni in cui si pratica il canyoning. Essi permettono di informare obiettivamente i praticanti sulle caratteristiche tecniche, le difficoltà, le specifiche informazioni di sicurezza e le informazioni regolamentari previste per ciascun canyon. Essi utilizzano il sistema di valutazione qui descritto. Al fine di armonizzare e precisare le informazioni destinate ai praticanti, la AIC, la FFME, la FFS e gli altri partners hanno predisposto una serie di linee guida per la preparazione delle topoguide.
TABELLA DELLE DIFFICOLTA'
DIFFICOLTA’ |
v : Carattere Verticale |
a : Carattere Acquatico |
1Molto Facile |
Nessuna calata, corda normalmente inutile per la progressione.
Nessun passaggio di arrampicata/disarrampicata. |
Assenza d’acqua o marcia in acqua calma. Nuotate facoltative. |
2Facile |
Presenza di calate aventi accesso ed esecuzione facili inferiori ai 10 m.
Passaggi di arrampicata/disarrampicata facili e non esposti. |
Nuotate non più lunghe di 10 m in acque calme
Salti semplici inferiori a 3 m Scivoli corti o in leggera pendenza |
3Poco Difficile |
Verticali con portata debole.
Presenza di calate aventi accesso ed esecuzione facili inferiori ai 30 m, separate, da terrazzini che consentano il raggruppamento. Posa di mancorrenti semplici. Progressione tecnica che richiede attenzione (posa su appoggi precisi e la ricerca di un itinerario su un terreno che può essere scivoloso o instabile o accidentato o nell’acqua. Passaggi di arrampicata/disarrampicata fino al 3c, non esposti che possono richiedere l’uso di una corda. |
Nuotate non più lunghe di 30 m in acque calme
Progressione in corrente debole Salti semplici da 3 m a 5 m Scivoli lunghi o con pendenza media |
4Abbastanza Difficile |
Verticali con portata debole o media che possono cominciare a porre problemi di squilibrio o bloccaggio.
Presenza di calate aventi accesso difficile e/o superiori ai 30 m Concatenamento di calate in parete con soste confortevoli Necessaria gestione degli sfregamenti Posa di mancorrenti delicati, calate o arrivi di calate non visibili dall’armo, ricezione in vasca in cui nuotare Passaggi di arrampicata/disarrampicata fino al 4c o A0, esposti e/o che possono richiedere l’uso di tecniche di assicurazione e progressione. |
Immersioni prolungate comportanti una perdita di calore piuttosto consistente
Corrente media. Salti semplici da 5 m a 8 m Salti con difficoltà di partenza, di traiettoria o di ricezione inferiori ai 5 m Sifoni larghi, ma inferiori a 1 m per lunghezza e/o profondità Scivoli molto lunghi o a forte pendenza |
5Difficile |
Verticali con portata media o forte, superamento difficile che necessita una gestione della traiettoria o dell’equilibrio
Concatenamento di calate in parete con soste aeree Superamento di vasche durante la discesa Superficie scivolosa o presenza di ostacoli Recupero della corda difficoltoso (in posizione di nuoto…) Passaggi di arrampicata/disarrampicata esposti fino al 5c o A1 |
Immersioni prolungate in acqua fredda comportanti una perdita notevole
Progressione in corrente abbastanza forte, tale da incidere sulla traiettoria del nuoto, sulle possibilità di sosta, sugli ingressi in corrente Difficoltà obbligatorie legate a fenomeni di acqua bianca (rulli, nicchie, vortici…) che possono provocare un bloccaggio temporaneo del torrentista Salti semplici da 8 m a 10 m Salti con difficoltà di partenza, di traiettoria o di ricezione inferiori da 5 m a 8 m Sifoni larghi, ma inferiori a 2 m per unghezza e/o profondità |
6Molto Difficile Esposto |
Verticali con portata forte o molto forte Cascata consistente
Superamento difficile che necessita una efficace gestione della traiettoria o dell’equilibrio Installazione delle soste difficile: messa in opera delicata di armi naturali (blocchi incastrati…) Accesso alla partenza della calata difficile (installazione di mancorrenti delicati…) Passaggi di arrampicata/disarrampicata esposti fino al 6a o A2 Superficie molto scivolosa o instabile. Vasca di ricezione fortemente turbolenta |
Progressione in corrente forte, tale da rendere difficoltosi il nuoto, la sosta, l’ingresso in corrente
Movimenti di acqua marcati (rulli, nicchie, controcorrenti, onde, vortici…) che possono provocare un bloccaggio prolungato del torrentista Salti semplici da 10 m a 14 m Salti con difficoltà di partenza, di traiettoria o di ricezione inferiori da 8 m a 10 m Sifoni larghi, ma inferiori a 3 m per lunghezza e/o profondità Sifone tecnico fino a 1 m eventualmente con corrente o cheminement |
7Estremamente DifficileMolto Esposto |
Verticali con portata molto forte o estremamente forte
Cascata molto consistente Superamento molto difficile che necessita l’anticipo e la gestione specifica della corda, della traiettoria, dell’equilibrio e del ritmo di discesa Passaggi di arrampicata/disarrampicata esposti superiori al 6a o A2 Visibilità limitata ed ostacoli frequenti. Possibili passaggi in corso o alla fine della calata in una o più vasche con movimenti d’acqua potenti Controllo della respirazione, passaggi in apnea |
Progressione in corrente forte, tale da rendere molto difficoltosi il nuoto, la sosta, l’ingresso in corrente
Movimenti di acqua violenti (rulli, nicchie, controcorrenti, onde, vortici…) che possono provocare un bloccaggio prolungato del torrentista Salti semplici superiori a 14 m Salti con difficoltà di partenza, di traiettoria o di ricezione superiori a 10 m Sifoni superiori a 3 m per lunghezza e/o profondità Sifone tecnico superiore a 1 m con corrente o cheminement o senza visibilità |
TABELLA IMPEGNO / DURATA
Attenzione, questi tempi di riferimento devono essere ponderati in funzione del profilo reale del gruppo.
IMPEGNO / DURATA |
CRITERI |
I |
Possibilità di porsi fuori dalla piena facilmente Scappatoie facili presenti su tutte le parti del percorso.
Tempo di percorrenza del canyon (avvicinamento, discesa, rientro) inferiore a 2 ore. |
II |
Possibilità di porsi fuori dalla piena in al massimo in 15 minuti di progressione
Scappatoia/e raggiungibili in al massimo _ ora di progressione. Tempo di percorrenza del canyon fra 2 e 4 ore. |
III |
Possibilità di porsi fuori dalla piena in al massimo in 30 minuti di progressione
Scappatoia/e raggiungibili in al massimo 1 ora di progressione Tempo di percorrenza del canyon fra 4 e 8 ore. |
IV |
Possibilità di porsi fuori dalla piena in al massimo in 1 ora di progressione
Scappatoia/e raggiungibili in al massimo 2 ore di progressione Tempo di percorrenza del canyon fra 8 ore e 1 giornata. |
V |
Possibilità di porsi fuori dalla piena in al massimo in 2 ora di progressione
Scappatoia/e raggiungibili in al massimo 4 ore di progressione Tempo di percorrenza del canyon fra 1 e 2 giornate. |
VI |
Possibilità di porsi fuori dalla piena in più di 2 ore di progressione Scappatoia/e raggiungibili in un tempo superiore a 4 ore di progressione Tempo di percorrenza del canyon superiore a 2 giorni. |
Conformemente alle normative di sicurezza, i praticanti devono sempre dare prova di discernimento e ricordare che l’ambiente “canyon” può essere mutevole. Certe piene, in particolare, possono modificare considerevolmente la morfologia di un canyon, al punto da cambiare la quotazione iniziale…